Rhys Ifans e Hugh Grant.
"- C'è qualcosa di strano in questo
yogurt.
- Non è yogurt, è maionese.
- Ah bene, allora è buona".
Notting Hill (1999)
La virtù della saggezza, conosciuta dalla notte dei tempi
come dote di colui che sa, che possiede intelligenza, equilibrio, acutezza, si
traduce nel coaching umanistico in questa definizione:
"facoltà umana di tendere
alla scoperta, alla produzione e all'uso della verità delle cose, per elaborare
il senso della vita umana"(Stanchieri 2008) [1]. Al suo interno
vengono individuate cinque potenzialità, e sono: creatività,
lungimiranza, apertura mentale, amore per il sapere, curiosità.
Prima di addentrarci nell'analisi
della potenzialità di oggi (la curiosità) per vedere come
utilizzarla nello sviluppo di opportunità lavorative, parliamo un attimo di
cosa sono in generale le potenzialità -come le intendiamo qui- in modo di
capire, poi, come poterle utilizzare.
Nel già citato libro "Scopri le tue potenzialità", si
da questa definizione (p.34-35) : "(...) sono gli ingredienti
psicologi, i processi e i meccanismi, che definiscono le virtù, le
concretizzano, le realizzano; in ultima analisi le rendono emozioni, azioni,
pensieri vissuti concretamente. (...).Possono essere:
-un tratto o anche più tratti del
carattere (...);
-attività complesse (...) frutto di
scelte e motivazioni (...);
-processi relazionali positivi
(...);
-processi motivazionali comuni (es.
un amicizia) (...);
-caratteristiche intrinseche di
organizzazioni finalizzate a riprodotti e alla soddisfazione di chi produce e
di chi ne usufruisce (...)".
Quindi, risultano essere una serie
di tratti della persona, simili a strutture dinamiche, a muscoli, che se
alleniamo in modo opportuno possiamo sviluppare sensibilmente. Una volta
trovate, la sfida sarà come potenziarle, trasformandole in competenze e
talenti.
Parliamo dell creatività.
Diamone una definizione umanista:
"la capacità di produrre nuove idee per migliorare la vita"
(Stanchieri, 2008).
Se immaginiamo la ricerca di lavoro
come un insieme di possibili azioni, non per forza irregimentate ma di natura
varia, creativa, mutevole a seconda del tipo di ricerca e attività, allora le
sensazioni di avere maggiore chance ed efficacia possono aumentare.
Fantasia? Frasi fatte o luoghi
comuni? No. La realtà dice che la maggior parte dei lavori si trovano grazie ai
canali meno standardizzati: per intenderci, molto di più con canali informali
come passaparola o l'autopromozione, che non tramite ai canonici siti o
alle newsletters inviateci ogni settimana (Marino 2013, 2014).
Cosa vuol dire? Anche se
apparentemente certi strumenti appaiono veloci, semplici e diretti, non vuol
dire che sono quelli giusti ed efficaci per noi. Anzi, se non ci sentiremo
appagati anche nel processo di ricerca, mentre cerchiamo, sarà più facile farlo
male e abbandonare le nostre attività.
Con queste premesse è facile capire
come la creatività possa venirci incontro. Se pensiamo di essere creativi, o di
sentirci particolarmente stimolati da tutto ciò che è produrre idee, è bene
sapere che il pensiero creativo/divergente consta di almeno cinque fasi
essenziali (Guilford, 1986).
1) Fluidità: capacità di produrre associazioni, per aumentare la
possibilità di trovare soluzioni
efficaci.
2) Originalità: capacità di trovare relazioni imprevedibili e
innovative.
3) Flessibilità: passare rapidamente da uno scenario immaginativo
ad un altro.
4) Elaborazione.
Capacità di sviluppare l'ideazione, facendo convivere capacità di sintesi e di
analisi.
5) Valutazione. Capacità
di scegliere le soluzioni intermedie per arrivare alla migliore soluzione.
Pensare non è per forza seguire
un'esclusiva sequenza logica anzi, per risolvere un problema, che so, un
esempio a caso, "cercare un'opportunità lavorativa" può essere
un lavorìo volto a produrre nuove soluzioni per riuscire. Quindi, per
diventare bravi in questa risoluzione e o superamento dellasituazione, potremo
esercitarci a vedere da più angoli la situazione.
Pensare creativamente può voler dire avviarsi a ragionamenti
alternativi a quelli ordinari, trovando nuove strade. Un ragionare oltre le
convenzioni, coltivando la propria capacità immaginativa, superando quei
comportamenti ripetitivi che nella ricerca di lavoro adottiamo spesso e che non
portano a risultati: simili al tentativo di buttare giù un muro (dopo un po' ci
stanchiamo e lasciamo perdere), anziché ingegnarci su come aggirarlo o
scavalcarlo.
Fatte queste dovute premesse, faccio alcune precisazioni.
Le potenzialità che tratteremo sono ventinove. La creatività
è la prima che stiamo trattando, non è detto che tu, caro amico lettore, possa
sentirla tua: poco male! Ce ne sono altre ventotto, vedremo se ce ne saranno
altre che ti potranno spingere all'azione, con piacere e sentimento.
Come usare la creatività nella ricerca?
Ecco un immagine utile, pensa la tua ricerca sotto queste
coordinate.
Tu sei un ricercatore di lavoro, sarai sempre alla ricerca,
non ci saranno momenti certi in cui non potranno esserci opportunità, quindi
occorrerà essere pronti. Pensa le attività piacevoli che fai già (andare in
palestra, al bar con gli amici ecc.) come potenziali momenti in cui potresti
trovare qualcosa. Tutto ciò che sentirai sulle opportunità di lavoro dovrai
verificarle, non lasciandoti condizionare dai "sentito dire". Parti
dal tuo quotidiano, dalle tue giornate, da ciò che ami fare. Studia bene il tuo
territorio di caccia. Immagina l'azienda come un' insieme di persone,
domandandoti chi potresti conoscere, quali canali utilizza quando vuole
assumere (sei sicuro di sapere tutto su di loro?).
Naturalmente dovrai sempre utilizzare i canali tradizionali,
spingendoti però anche a trovare nuove soluzioni.
Prova ad esercitarti sulla tua creatività, declinata alla
ricerca di lavoro, pensando questi spunti:
- pensa ciò che vorresti fare e, almeno, 7 posti dove
potresti andare a svolgere tale opportunità (compreso metterti in proprio);
- pensa cosa ti piace fare di quel lavoro (dividilo per
mansioni, non fermarti solo al profilo professionale);
-per i prossimi 7 giorni, pensa un nuovo modo di proporti
(se non ti viene in mente nulla, continua a seguire questo blog che magari
troverai spunti...);
- chiedi ad almeno 7 persone che conosci come sono riuscite
a trovare il lavoro che stanno svolgendo.
Perché la saggezza -per come la intendiamo qui- è necessaria per la nostra ricerca? Perché ricade sulla nostra curiosità attenta, tesa alla produzione di idee che possano darci uno sguardo lungo, consapevole, proattivo, sulle nostre scelte, volte non solo a trovare un lavoro, ma a elaborare il senso stesso che noi diamo al lavoro: al nostro modo di viverlo, in rapporto con la nostra vita e di chi ci circonda.
L'obiettivo della nostra creatività, qui applicata, sarà dunque quella di trovare nuove soluzioni, anche piacevoli per quanto possibile,
strade da percorrere non ancora battute. Non per questo non saranno a volte
faticose, però, se troveremo delle chiavi interpretative stimolanti, allora...
[2] D. Marino, Il tuo lavoro! Metodi per
trovarlo, Edizione Primula, Voghera,
2013. D. Marino, Istruzioni per non trovare lavoro, Edizioni FerrariSinibaldi, Milano, 2014
[3] J.P. Guilford.., Creative Talent, New York Barly, 1986