mercoledì 31 ottobre 2012

LA RICERCA SU INTERNET. SECONDA PARTE

Andiamo avanti con l'argomento: "ricerca di lavoro su intenet".
Di seguito proporrò un breve elenco di alcuni siti di ricerca. Anticipo che ogni sito ha una sua filosofia, cioè: un suo modo di procedere, una sua tipologia di pubblico -sia di inserzionisti sia di persone che vanno stabilmente a candidarsi-, un suo "essere" sul web in modo più o meno attivo.
I siti, quindi, andrebbero argomentati uno a uno (e lo farò nei prossimi post, parlando dei siti che conosco meglio e che -ad oggi- posso dire di aver avuto un efficace e diretto riscontro).
Ancora due righe sulla tipologia dei siti utili alla ricerca... e poi la "famosa" lista.
Certi portali sono database, cioè chiedono di inserire il curriculum al loro interno per poi poter far rispondere alle inserzioni. Altri hanno la funzione di motore di ricerca, cioè se scrivi il tipo di lavoro richiesto, la zona, ecc. mettono in contatto con altri siti che hanno al loro interno le ricerche che possono interessare. Infine, ce ne sono poi diversi, non sono nè motori di ricerca nè database espressamente nati per fare ricerca di lavoro, e che potremmo utilizzare per arrivare alle informazioni necessarie; possono essere utili per due motivi:
- possono farci scoprire altri siti, nomi aziende, settori (per esempio "pagine gialle");
- possono darci informazioni utili sul sul tipo di lavoro che stiamo cercando (per esempio "orientaonline").
Starà a voi capire quali saranno utili alla vostra ricerca.
Ecco di seguito un breve elenco di siti. Fatemi sapere se dobbiamo affrontare nel dettaglio il funzionamento di qualcuno in particolare.

Siti ricerca di lavoro:

Siti per ricerca in ambito informatico:


Nell'ambito bancario/assicurativo troviamo:

Nell’ambito del commercio:

Università:

Nell’ambito educativo:

Ambito vendita:

Ambito turismo:

Sito delle imprese italiane:

Sito pagine gialle:

Sito di orientamento:

Naturalmente è solo un assaggio. In molti siti troverai altri indirizzi scoprendone, così, di nuovi. Guardali e prova ad individuare quelli che si avvicinano maggiormente a ciò che stai cercando. In alcuni occorre iscriversi per poter rispondere, in altri basterà accedere per:
  • leggere i tipi di inserzioni che sono presenti;
  • appuntare indirizzi e i riferimenti;
  • inviare poi, -in un secondo momento- la candidatura come indicato

Un Suggerimento.
Tieni pronto curriculum e lettera di presentazione (argomento che fra poco affronteremo) sul desktop del pc, in modo da poterli avere sempre sotto mano.
A presto!

giovedì 25 ottobre 2012

LE GINESTRE

Trascrivo una storiella che per me è stata ispiratrice, al punto poi di andare, tempo dopo averla letta, proprio nella località dove era ambientata per vedere se per davvero c'erano le ginestre: sono proprio quelle fotografate e messe come sfondo nella pagina di facebook dedicata al blog. C'è tanta poesia, concreta e carica di simbolismi, spero possa offrire spunti come li ha offerti a me.
.                                  ...seminare, crederci, sperare...

"C'era una volta Giuseppe di Cantalupo Ligure, che è un paese sui monti in Piemonte anche se si chiama Ligure. Il signor Giuseppe andava su per i monti con il suo apetto e appena vedeva una bella collina o un bel dirupo tutto arido si fermava e, senza scendere dall'apetto, prendeva la cerbottana e ne ste valli ci sputava i semi di ginestra, poi tornava a casa dalla su sorella. Ripassava dopo un po' e se non era piovuto ci sparava l'acqua co' una bottiglia grande, quelle da du litri di plastica, sempre senza scendere dal suo apetto. E così, primavera dopo primavera, tutte le valli, le colline e i dirupi di Cantalupo Ligure si son riempite di ginestre gialle e profumate, fiori gialli ovunque, un gregge di ginestre, e Giuseppe ha creato un bellissimo giardino senza mai scendere dal suo apetto, no, non era pigro, era paralizzato alle gambe, Giuseppe.
Fiori gialli ovunque <1>".



A volte i nostri intenti possono trovarsi di fronte a grandi difficoltà apparentemente insormontabili, tuttavia le risorse che possediamo possono sorprenderci, trasformando quelli che sono i vincoli in risorse......seminare, crederci, sperare...

______________________________________________
<1> di Elena Guerrini, in "Orti insorti", Stampa Alternativa Nuovi Equilibri, Viterbo 2009, p.27.

mercoledì 24 ottobre 2012

LA RICERCA SU INTERNET. PRIMA PARTE

Per diventare efficaci ricercatori di lavoro occorre conoscere i siti di ricerca ma, come avrai notato, ce ne sono di tutti i tipi e spesso ci si perde. Per prima cosa, allora, occorre capire quali sono veramente interessanti per te, per evitare di perdere del tempo -dato che alcuni sono validi solamente per determinati ambiti-, c'è poi da chiedersi, in seconda battuta, cosa ti puoi aspettare da essi.
Sovente, le persone, dopo un po' che guardano le inserzioni su internet, si demoralizzano. Innumerevoli volte mi è stato detto: “le inserzioni sono tutte uguali”, “non c'è niente”, “prendono in giro”. Non è così, non sempre. A noi deve interessare quanto c'è di buono in questa modalità di ricerca e non impantanarci sul resto.

Un’immagine per farti capire come approcciare al web è facendo riferimento al temporale.
Cosa centra? Sul temporale non possiamo agire: quando piove piove. Se dovessimo uscire per forza, dovremmo prendere degli accorgimenti per non bagnarci. Come con il temporale, che non possiamo far smettere a piacimento, non possiamo far cessare di essere inondati da inserzioni ripetute e ripetitive, cioè non possiamo farci inviare solo quello che ci va perché, inevitabilmente, arriveranno diverse inserzioni: spesso poco centrate sui nostri bisogni. Tenendo la barra dritta allora, ricordandoci che i siti di ricerca sono importantissimi per trovare lavoro, dobbiamo insistere perché è proprio lì che molte aziende ricercano il personale ogni giorno: dobbiamo solo attrezzarci con gli strumenti giusti. Con il temporale prendiamo l'ombrello o l'impermeabile; sul web, con qualche semplice attenzione e calibrazione delle aspettative (e, nota bene, attenzione e calibrazione delle aspettative sono già due importanti strumenti che dobbiamo utilizzare) per non sperderci in illusorie opportunità che possono andare a tradursi in silenzi assordanti, da parte di chi ha fatto l'inserzione e che poi non ci contatta.

L'impreparazione su come avvengono le ricerche si traduce in false aspettative, facendo si che la delusione di non ottenere velocemente ciò che si è desiderato, porti a smettere l'utilizzo di questo importante strumento.
Partiamo allora da questo assunto: trovare annunci spesso ripetitivi o gente che non ci da ascolto è una cosa sulla quale non possiamo agire, dobbiamo tenere duro, creare alternative per raggiungere le informazioni delle quali necessitiamo; le parole d'ordine allora saranno:
-pazienza;
-ordine nel cercare;
-tempestività nel rispondere;
-calibrazione nelle ricerche (dobbiamo far si che le nostre ricerche siano il più in linea possibile con il nostro profilo).
Ecco alcuni suggerimenti.
1) Cerca in modo mirato, non aspettare che “piovano” inserzioni nella tua casella di posta elettronica. Entra direttamente nei siti sennò ti arriverà di tutto e dopo un po’ non farai più caso alle vere opportunità.

2) Fai due liste:
a) una delle parole chiave da utilizzare per cercare la professione/settore/luogo/ che interessa;
b) una seconda lista composta dai siti dove puoi trovare inserzioni interessanti...e usale tutti i giorni.
Potresti fare in questo modo…Quando sei nel sito di inserzioni aggiungi negli spazi -dove è possibile indicare delle preferenze come: il tipo di lavoro che stai cercando, il settore, il luogo ecc.- delle parole chiave, (per esempio: operaio, ingegnere, badante, idraulico, geometra ecc. -a seconda del tuo profilo-). Nello stesso spazio, inoltre, generalmente si può anche usare parole meno specifiche, in modo da allargare la ricerca (esempi: produzione, metalmeccanico, servizi, educativo, ecc.). Cioè, in sintesi, devi cercare parole che possono ricondurre al tuo settore di interesse o al tipo di lavoro nel quale hai intenzione di proporti, ma in modo più generico. Dove si può, poi, indica anche la zona (es. Lodi, Milano, Lombardia ecc.).
Ultima raccomandazione. Prima metti le parole una alla volta, esempio “operaio”. Successivamente accoppiandole, ad esempio “operaio/ Lodi”: in modo da riuscire a trovare tutte le possibili combinazione che potrebbero interessarti.

3) Chi fa annunci utilizza, contemporaneamente, più canali (internet, agenzia per il lavoro, giornali ecc.) ma non è poi detto che faccia il monitoraggio di tutti. Chiediamoci: “se l'insertore trova un profilo idoneo su di un sito, perché dovrebbe guardare le candidature che gli arrivano, per esempio via fax, perdendo così tempo?”. Tradotto. Non bisogna aspettarsi che l'insertore risponda ad ogni inserzione che inviamo, magari terrà buono il curriculum per un’altra volta, quindi conviene sempre inviare la candidatura a tutti i canali dove egli propone un'assunzione, in modo che di riffà o di raffa noti il tuo interesse per la proposta.

4) Per non perdere occasioni dobbiamo rispondere alle inserzioni e segnare che lo abbiamo fatto, ricordandoci di non lasciare nulla di intentato.

Aneddoto.
<<In passato mi capitato di fare la seguente scoperta. Quando cercavo lavoro, inizialmente, scrivevo la dicitura "orientatore" nello spazio del sito dove si potevano inserire le preferenze per la ricerca. Facendo in questo modo ero convinto di far saltare fuori tutte le opportunità che potevano interessarmi. Mi sbagliavo. Il risultato era di trovarne veramente poche. Dato che i risultati erano molto scarsi, iniziai a scrivere anche “ricollocatore”, visto che fortuitamente mi imbattei in ricerche che chiamavano così la figura professionale che volevo ricoprire (e che, notavo, era nei contenuti uguale nella mansione dell' “orientatore”: ne trovai altre -ma non tantissime-). Scoperto che esistevano diversi modi di dare il nome alla stessa cosa, allo stesso lavoro, e che internet non trovava in modo esauriente ciò che cercavo, iniziai a trovare sinonimi e parole vicine al mio possibile impiego. scrissi “tutor” -che in molti casi è la stessa cosa di “orientatore” e “ricollocatore”-, addetto all'outplacement, e così via. Facendo questo, tutti i giorni, trovai il modo di allargare il mio territorio di “caccia” rendendolo più efficace>>.


Un accorgimento ancora. Bisogna stare attenti al plurale delle parole, il pc non è intelligente, a volte se se si scrive “operaio” o “operai” escono cose diverse...questo accade anche se scriviamo, "segretaria"/"impiegata", "logistica"/"magazzino" e così via”.

Domandiamoci: “perché le aziende non sempre rispondono subito?”. Ecco quali potrebbero essere i due motivi principali:
1) potrebbero aver bisogno fra qualche settimana o mese, per questo possono aver iniziato a selezionare subito persone, per non essere poi colte di sorpresa quando avranno bisogno;
2) potrebbero aver iniziato a selezionare e, magari dopo un po', fermato la ricerca per cali di produzione, cambi organizzativi ecc.; quindi, non sei tu che non vai bene ma la selezione è stata solo “congelata”.


Non bisogna demoralizzarsi se non chiamano subito. A me capitò -e non è uno scherzo- di ricevere un'email di risposta ad una candidatura inviata circa 8anni anni prima. Il titolare mi scrisse chiedendomi: “cosa ha fatto in questi ultimi sette anni? Potremmo conoscerci?”.
Ergo...BISOGNA SEMINARE!!! SEMPRE!!!! PRIMA O POI RACCOGLIEREMO I FRUTTI!!!<1>...

Mi fermo qui.
Naturalmente questo argomento non può esaurirsi così. Ci sono alcune cose che occorre approfondire. Nel prossimo post parlerò di alcuni siti in particolare (ho un bel elenco da postare!!!) e cercherò di darvi qualche dritta per fare una ricerca efficace tramite internet.
A presto!

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<1>Seminare...pazienza...raccogliere..ginestre....ci arriviamo...






sabato 20 ottobre 2012

IL PASSAPAROLA


Proviamo, adesso, a guardare nel dettaglio come funziona il passaparola, cioè come facciamo girare la voce.

Premetto che sarebbe utile confrontarsi su questo punto, quindi, chi dovesse avere idee, spunti, dubbi può scrivere nei commenti; potrebbe così aiutare sia se stesso sia  gli altri -compreso chi sta scrivendo in questo momento- ad ampliare la prospettiva.

IL PASSAPAROLA.
Ognuno di noi, in qualche momento della propria vita, si è probabilmente trovato a comunicare, ad amici e conoscenti,  di essere in cerca di lavoro. Come già detto precedentemente, questo atto dovremo trasformarlo in un'azione metodica, non improvvisata, pianificata e misurabile (misurabile nel senso che occorrerebbe avere dei numeri circa: "quante persone ho informato della mia ricerca di un' occupazione", "quando è successo di aver cercato", "dove" ecc..). Spesso il passaparola è quanto di più sfuggevole e lasciato al caso; però mi chiedo -premettendo che, ad oggi, appare  il canale più utilizzato e, spesso, il più potente (lo dicono le statistiche)-: “perchè è quello a cui, generalmente, faccio meno attenzione e lo pratico in modo -spesso- superficiale ?".

C'è quindi da chiedersi:
-"quali sono canali per reperire informazioni nel <<passaparola>>?”.

Prova a sforzarti, prendi carta e penna e cerca di pensare a chi potresti dare il tuo curriculum (e perché). In questo momento mi vengono in mente anche: associazioni, conoscenti, bar che frequento, negozi dove abitualmente acquisto qualcosa, convegni, seminari, scuole, open day, apertura di nuove situazioni commerciali, ecc...Continua tu, rendi questo elenco il più esteso possibile, perché sarà da qui che si dipanerà la tua  ricerca.
Di seguito faccio un esempio per essere più chiaro. Potresti esportare la logica dello spunto, nei luoghi che frequenti: bar, librerie, circoli, negozi, aziende ecc..

Esempio. Pensa ad una situazione dove sei cliente, tipo al supermercato o dal giornalaio sotto casa. Posti come questi  sono ritrovo di tante persone. Solitamente quasi tutti i giorni arrivano corrieri e clienti, e sono lì per scambiare prodotti, fare quattro chiacchiere, in poche parole: familiarizzano. Dovresti vederli (oltre che come amici, conoscenti, vicini, ecc.) come potenziali veicoli del tuo curriculum, quindi  sbizzarrisciti  a pensare tutti i posti “nevralgici”  e fai sapere:

-che stai cercando lavoro (e, il prima possibile, lascia il tuo curriculum);
-le tue disponibilità orarie e di spostamento sul territorio (cioè, quanti chilometri, al massimo faresti per recarti al lavoro).

Inoltre, informati chi di ”interessante” passa di lì: altri negozianti, datori di lavoro, imprenditori, operai che lavorano in aziende della zona ecc.

Pensaci. Se sei cliente di un negozio in un momento di bisogno, chi si trova dall’altra parte ha almeno due ragioni per darti una mano:
1) Sei un cliente e vuole fare bella figura (e gli conviene);
2) Voglia di dare aiuto una persona (spinta da non sottovalutare!).
Magari 8 su 10 non saranno molto disponibili. Ma a me e te non deve interessare. A noi serve una sola attenzione perché vengano a crearsi le condizioni per 1 posto di lavoro… il tuo!

Ricapitoliamo:
1) Segna sugli appositi fogli il nome di tutti gli enti/aziende/ associazioni/ecc. che possono interessarti.
2) Segna chi hai contattato finora.
  
Immagina la tua ricerca come una torta; questa ha più fette, non solo una o due. Potresti  provare ad analizzare quante fette ha questa torta e assaggiarle tutte... cioè prova a cercare in più modi!! (la torta è, per inciso, la tua ricerca).

Di seguito ti lascio un esempio di griglia, utile a segnare i tuoi invii e contatti.


[1]N
AZIENDA
(nome, via indirizzo)
CONTATTO
(nome della persona e ruolo professionale)
TEL.-EMAIL-FAX DELLA PERSONA



























<[1]>Le griglie devi compilarle così:
AZIENDA: metti i nomi delle aziende che ti interessano;
CONTATTO: inserisci i nomi delle persone che possono presentarti, portare il curriculum in azienda, farti assumere;
NUMERI EMAIL ecc: inserisci i numeri della persona, dell'azienda e di chi è all'interno della stessa.


Come accennavo poco fa, spesso sottovalutiamo che ben il 33% circa delle nostre ricerche andate a buon fine, hanno tale esito attraverso le persone che già conosciamo. Dobbiamo essere pronti a far avere il nostro curriculum a più gente possibile, per diffondere l'informazione che vogliamo trovare un posto e che siamo interessati ad una o più posizioni. Periodicamente occorrerà poi ricordare ai tuoi canali, che sei ancora senza un'occupazione; e stai attento perché, dopo un po' di tempo, le persone  potrebbero pensare che ti sei sistemato e che non hai più bisogno: ogni tanto occorre rinfrescargli la memoria!


Breve aneddoto…
<<“Quando cercavo lavoro, giravo con pile di curriculum sul sedile della macchina, già firmati, pronti all’uso. Poi, però, un lavoro l’ho trovato chiacchierando sul treno con una persona, la quale mi disse: “stanno cercando nell'azienda x, prova ad inviargli  il curriculum, anzi, dammene una copia glielo porto io”.
Fortuna? Caso? In realtà credo che la fortuna sia una componente della ricerca e che, in molti casi, viene a crearsi se ci diamo da fare nel metterci in condizione di averne>>.

Secondo alcuni studi, se solo lo volessimo, potremmo entrare in contatto -attraverso le nostre  conoscenze personali- con una persona che abita dall’altra parte del mondo, solo mediante il passaparola.
Per esempio. Se avessi il desiderio di conoscere un abitante di un quartiere in Tokio (e non sono mai stati in Giappone) basterebbe conoscere uno che conosce qualcuno che è stato una volta in Giappone; quest’ultimo conoscerà qualcuno che conosce qualcuno che è stato Tokio...e così via. Beh, nel giro di 7-8 conoscenze – è dimostrato- arriveremmo a poter entrae in contatto con la palazzina “x”, del quartiere “x”, alla persona “x”.

Ora, se riusciamo a fare questo, mi chiedo: “perché non dovremmo riuscire a conoscere una qualche persona nell’azienda “x” a 3 km da casa nostra…e lasciagli un curriculum?”.

Non è solo teoria, può essere un'osservazione molto pratica, un modo concreto per dire: “occhio alle barriere che tu stesso ti poni, se provi a guardare le possibilità che hai a disposizione, puoi scoprire che sono molto più di quelle che vedi al primo sguardo ”.

Nel prossimo post parleremo della ricerca su internet. A presto!
Davide
 

lunedì 15 ottobre 2012

I CANALI PER TROVARE LAVORO


Nonostante la puntualizzazione sull’ordine delle fasi che ho presentato nel post precedente, non seguirò la sequenza proposta ma partirò col descrivere i canali di ricerca perché, generalmente, è proprio qui che ci si inceppa. Difatti, molto spesso chi cerca non sa a chi dare il curriculum oppure, se sa a chi darlo, lo fa male non sfruttando al meglio le opportunità: finendo col demotivarsi e smettendo, poi,  di cercare. Sarà quindi importante trovare da subito gli stimoli adatti...capito come  potremo muoverci capiremo come arrivarci.

Nota Bene.
Il curriculum, se non siamo bravi ad utilizzare il pc, possiamo farlo fare da molte persone (amici, conoscenti, enti ecc...basta chiedere); mentre, il portarlo in giro è spesso demandato solo alle nostre capacità e risorse. Questo, dopo un po’, porta allo sconforto perché si crede di aver bussato a tutte le porte, oppure, che si è fatto il possibile e nel migliore dei modi. Non sempre è così. Ovviamente non mi azzardo a dire che stai sbagliando ma solo che -in qualunque modo tu abbia fatto ricerca- questa sarà sempre migliorabile...


1.Prima ancora di cercare la strada, occorre mettere la benzina nella macchina.
Tutto ciò che ci stiamo dicendo parte dal presupposto che occorre accettare di cambiare strategia, se questa non da risultati.
Cambiare non è sempre facile, anzi, a volte risulta essere molto faticoso, perchè le cose che facciamo da tempo le troviamo spesso rassicuranti e, conseguentemente, valide. Ma è sempre così? Ovviamente no! Purtroppo, invece di prendere il sentiero più sicuro, che possa condurci dove siamo diretti, sovente prediligiamo qualche strada lastricata, apparentemente più veloce, che poi ci porta nella direzione opposta. Solitamente decidiamo di non cambiare per diversi motivi, quali: abitudini consolidate nel tempo, esperienze passate -non sempre sovrapponibili al presente-, per i “sentito dire” di altri; tutto questo, non perché offre risultati certi, piuttosto perché è più comodo...ma l'efficacia dov'è?
Circa la ricerca di lavoro, poi, prima di modificare dei comportamenti ci pensiamo su tantissimo, invece occorrerebbe chiedersi il prima possibile: “come sto cercando, sta dando i risultati sperati?” se la risposta è “noponiamoci il seguente quesito: “ho mai messo in discussione il mio modo di cercare?”
Aiutando le persone a trovare lavoro, ripetutamente sento dire cose del tipo:
-“non c’è lavoro, è per questo che non ne trovo!”.
Rispondo. E' vero che c’è crisi, ma occorre trovare un valido rimedio, perché se ci è necessario lavorare dire “non c’è lavoro, “ho già fatto tuttoecc. non risolve il problema. Potrei rispondere, all'obiezione crisi, con questa domanda: “ma allora tutte le persone che in questo periodo hanno trovato lavoro, come hanno fatto?”.
Spesso riscontro che il vero problema sono le cose che ci “raccontiamo” e non la realtà. Non dico che la colpa<1> sia solo della persona  ma che occorre analizzare seriamente  – e con profonda onestà verso se stessi- se realmente si è fatto tutto il possibile per ottenere un lavoro, oppure ci si è risparmiati qualcosa di questa importantissima ricerca.
Se non hai trovato un lavoro dopo numerosi tentativi, o se ti metti a cercarlo oggi –dopo anni che non lo fai- devi entrare nell’ottica che non tutto quello che hai fatto sino a ora è valido e porterà dei risultati. Con questo non ti dico di non fare niente del tuo vecchio repertorio, bensì di usare il tuo vecchio metodo come una delle tante cartucce che puoi “sparare”.
Intanto, per iniziare con il piede giusto,  ti chiedo d'ora in avanti di fare le seguenti cose...se non le stai facendo ancora.

1) Usa più canali di ricerca e non quello che ti viene più comodo e semplice! Evita, quindi, di limitarti ad inviare curriculum solo da casa, davanti al pc, oppure cercando un’opportunità lavorativa “solo” andando direttamente in azienda e trascurando gli altri canali. Vanno bene tutte e due le modalità, a patto che usi più modi di proporti, sennò tralasci una buona fetta di possibilità di successo.

2) Cerca di far sapere a più persone che stai cercando, non a quelle che ti viene più comodo - e lascia sempre una copia del tuo curriculum, non limitarti a comunicarlo a voce -.

3) Esercitati a presentare la tua candidatura davanti ad uno specchio. E’ dura parlare ad uno specchio ma…insegna tante cose.

Un esercizio per finire.
Prova a fare l’elenco delle cose che fai abitualmente nella tua ricerca di lavoro.
Per esempio …
LA RICERCA DI LAVORO SUL QUOTIDIANO LOCALE potrebbe essere scandita dai segunti passaggi:
1) Leggo il giornale; 2) Trovo un' inserzione interessante; 3) Prendo l'indirizzo email dell'azienda; 4) Preparo la email; 5) Allego il cv; 6) Invio la candidatura.


E tu cosa fai?
-  Quando guardi internet, per rispondere, quali passi compi?
-  Quando vai di persona in azienda, come sei arrivato a decidere di andare proprio lì?
-  Quando cerchi lavoro sul giornale, come ti muovi?
- Quando parli con chi potrebbe darti informazioni utili su chi assume, poi come agisci?



2.  Ma quali sono questi canali?
Per capire bene quante strade possiamo far percorrere al tuo curriculum, fatti queste due domande:
1) "in che modo so che ci sono offerte di lavoro?"
2) "in che modo invio il mio curriculum?".
Queste domande spesso si intrecciano. A volte, infatti, dove raccolgo l’informazione di ricerca di personale -siano: giornali, internet, passoparola o altro- mi viene anche detto come fare per propormi. E' quindi importante riconoscere come avviene questa “scoperta” e come poi mi devo comportare.
Di canali di ricerca ce ne sono diversi, hai mai pensato? Il curriculum posso inviarlo via fax, portarlo di persona all’azienda, inviarlo tramite email, darlo ai conoscenti (parenti, amici, uffici, commercialista, dentista, parroco ecc.), spedirlo tramite posta ordinaria, ecc. Ci sono canali dove, generalmente, le informazioni che stiamo cercando sono più facili da reperire, ovvero:
-Il passaparola;
-Siti internet;
-Giornali;
-Centri per l’impiego;
-Agenzie per il lavoro;
-Aziende.

Ora fai il punto, chiedendoti:
-ad oggi uso tutti questi canali <2>?

Risposte possibili:
a) Se la risposta è “si” fai questa cosa d’ora in avanti: segna ogni tuo invio, ogni tua ricerca, perché monitorare ciò che fai è –vedrai!-  importantissimo.
b) Se è “no”…inizia a farlo!

Mi fermo qua, nel prossimo post passeremo in rassegna i canali che ho elencato sopra...a presto!
Davide
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1 Dico colpa anche se, ovviamente, non lo è; diciamo che è una mancanza di informazioni corrette che fa spegnere il pro-attivarsi correto per trovare un lavoro.
2 Stando alle statistiche proposte da Bolles il lavoro lo si trova con le seguenti percentuali:
- al 33% chiedendo informazioni a familiari, amici, ex colleghi;
- al 47% andando direttamente in azienda;
- al 69% consultando le pagine gialle per individuare la aziende che più interessano;
-al 70% di facendo “job club” o creandone uno nuovo: cioè, incontrando altre persone che cercano lavoro per scambiarsi informazioni e motivarsi a vicenda.
In Richard N. Bolles, Il trovalavoro: manuale di sopravvivenza. Come cavarsela da soli per uscire dalla crisi, sonda editore, 2008



lunedì 8 ottobre 2012

GLI STRUMENTI DELLA RICERCA...

Facciamo subito un pochino di ordine perchè, per fare una buona ricerca di lavoro, credo, occorrerà subito stabilire quali sono gli strumenti indispensabili e le cose da fare per procedere corretamente. Per dubbi o perplessità puoi scrivermi...
Ecco cosa servirà per tenere sotto controllo la tua ricerca:
-una penna;
-un quaderno.
 Tutto qua...cosa ti aspettavi? Niente software particolari o chissà quali formule segrete, solo alcune cose per annotare le attività: ebbene si! tocca proprio darci dentro...tocca proprio lavorare! La "fregatura" è che il lavoro che farai ora ti verrà pagato solo dopo, quando sarai stato assunto...Vabbè va, meglio non pensarci, andiamo avanti!

Ogni tanto, tra le cose che scriverò, troverai delle tabelle da compilare perchè è necessario mettere nero su bianco certi aspetti delle tua ricerca; però non ti preoccupare, ho evitato di eccedere inserendo solo l'essenziale.
Ti  raccomando, segna sul quaderno le domande che propongo, le risposte serviranno per ragionare su come ti stai muovendo.

I canali di ricerca

1. Le fasi
Inizio con l'illustrarti quali sono le tipiche fasi di una ricerca di lavoro:

PERSONA              

1. Riconoscere al meglio le proprie capacità: conoscenze e competenze;
2. Compilare il curriculum;
CANALI         
3. Sviluppare i canali di ricerca;
4. Utilizzare i canali di ricerca;

PERSONA

      +

CANALI

5. Individuare la situazione lavorativa di interesse;
6. Preparare le lettere di presentazione mirate;
7. Inviare curriculum e lettera di presentazione;

FINALITA'

8. Colloqui e contatti per arrivare all’assunzione;

A volte, alcune di queste fasi le saltiamo oppure attraversiamo senza accorgercene ma, per cercare in modo non casuale, sarà utile dare un volto ad ognuna di esse, andando ad analizzarle per scoprirne le potenzialità. Allo stesso modo bisognerà osservare come ti proponi alle aziende: se raccontati tutto ciò che devi, per far si che i selezionatori possano apprezzarti per quello che vali.
A questa doppia proposta c'è chi storge il naso perché ritiene che cercare sia una cosa da fare senza troppi preparativi. Come mi è stato detto tantissime volte: “quante storie, se le aziende  hanno bisogno mi chiameranno...”. Non è così. Parlare di come cerchiamo e come ci proponiamo è necessario, non è un'inutile perdita di tempo come potrebbe sembrare. Pensaci. Se vai da un datore di lavoro che ti chiede cosa sai fare, non puoi dire “tutto” senza approfondire (perché magari ritieni di avere già esperienza di quel settore e/o in quel lavoro) e non puoi nemmeno rispondere parlando solo dell'impiego e non delle mansioni che svolgevi, dato che tra l'uno e le altre c'è una bella differenza[1]. Sarà quindi importante cercare di dare un nome alle cose che sai fare, per poi trasmetterle al meglio e rendere chiare le tue capacità.

"...Per far capire in che modo dobbiamo approcciare alla ricerca di lavoro...
Potremmo pensarla come un oggetto ottenuto dopo essere passato in varie postazioni
di una catena di montaggio, così il materiale grezzo prenderà sempre più forma e, dopo numerose lavorazioni, avrà i requisiti desiderati.
Allo stesso modo, pensa di avere in produzione la tua ricerca di lavoro: passo dopo passo metterai a fuoco che tipo di ricerca vuoi fare, prenderai le misure -come un abito-, farai dei tagli per eliminare ciò che non ti serve, le darai la forma desiderata. Così facendo diventerà sempre più raffinata e su misura per te.
E ricorda...non esiste una ricerca uguale ad un'altra perché nessuno di noi è uguale e identico ad un altro! "

Per oggi mi fermo, spero sia tutto chiaro! Nel prossimo post parliamo dei canali di ricerca,
a presto!
Davide
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 [1] Per esempio, dire: “sono un impiegato” oppure “facevo il muratore” è esprimere quale tipo di impiego, ruolo, si ricopriva. Invece, spiegare ciò che si faceva, ad esempio “come impiegato mi occupavo di contattare i clienti e fornitori, effettuavo la prima nota, ecc..”, oppure “come muratore utilizzavo la betoniera, facevo le mescole ecc....” è dare l'avvio ad una descrizione di ciò che si sa fare.