sabato 20 ottobre 2012

IL PASSAPAROLA


Proviamo, adesso, a guardare nel dettaglio come funziona il passaparola, cioè come facciamo girare la voce.

Premetto che sarebbe utile confrontarsi su questo punto, quindi, chi dovesse avere idee, spunti, dubbi può scrivere nei commenti; potrebbe così aiutare sia se stesso sia  gli altri -compreso chi sta scrivendo in questo momento- ad ampliare la prospettiva.

IL PASSAPAROLA.
Ognuno di noi, in qualche momento della propria vita, si è probabilmente trovato a comunicare, ad amici e conoscenti,  di essere in cerca di lavoro. Come già detto precedentemente, questo atto dovremo trasformarlo in un'azione metodica, non improvvisata, pianificata e misurabile (misurabile nel senso che occorrerebbe avere dei numeri circa: "quante persone ho informato della mia ricerca di un' occupazione", "quando è successo di aver cercato", "dove" ecc..). Spesso il passaparola è quanto di più sfuggevole e lasciato al caso; però mi chiedo -premettendo che, ad oggi, appare  il canale più utilizzato e, spesso, il più potente (lo dicono le statistiche)-: “perchè è quello a cui, generalmente, faccio meno attenzione e lo pratico in modo -spesso- superficiale ?".

C'è quindi da chiedersi:
-"quali sono canali per reperire informazioni nel <<passaparola>>?”.

Prova a sforzarti, prendi carta e penna e cerca di pensare a chi potresti dare il tuo curriculum (e perché). In questo momento mi vengono in mente anche: associazioni, conoscenti, bar che frequento, negozi dove abitualmente acquisto qualcosa, convegni, seminari, scuole, open day, apertura di nuove situazioni commerciali, ecc...Continua tu, rendi questo elenco il più esteso possibile, perché sarà da qui che si dipanerà la tua  ricerca.
Di seguito faccio un esempio per essere più chiaro. Potresti esportare la logica dello spunto, nei luoghi che frequenti: bar, librerie, circoli, negozi, aziende ecc..

Esempio. Pensa ad una situazione dove sei cliente, tipo al supermercato o dal giornalaio sotto casa. Posti come questi  sono ritrovo di tante persone. Solitamente quasi tutti i giorni arrivano corrieri e clienti, e sono lì per scambiare prodotti, fare quattro chiacchiere, in poche parole: familiarizzano. Dovresti vederli (oltre che come amici, conoscenti, vicini, ecc.) come potenziali veicoli del tuo curriculum, quindi  sbizzarrisciti  a pensare tutti i posti “nevralgici”  e fai sapere:

-che stai cercando lavoro (e, il prima possibile, lascia il tuo curriculum);
-le tue disponibilità orarie e di spostamento sul territorio (cioè, quanti chilometri, al massimo faresti per recarti al lavoro).

Inoltre, informati chi di ”interessante” passa di lì: altri negozianti, datori di lavoro, imprenditori, operai che lavorano in aziende della zona ecc.

Pensaci. Se sei cliente di un negozio in un momento di bisogno, chi si trova dall’altra parte ha almeno due ragioni per darti una mano:
1) Sei un cliente e vuole fare bella figura (e gli conviene);
2) Voglia di dare aiuto una persona (spinta da non sottovalutare!).
Magari 8 su 10 non saranno molto disponibili. Ma a me e te non deve interessare. A noi serve una sola attenzione perché vengano a crearsi le condizioni per 1 posto di lavoro… il tuo!

Ricapitoliamo:
1) Segna sugli appositi fogli il nome di tutti gli enti/aziende/ associazioni/ecc. che possono interessarti.
2) Segna chi hai contattato finora.
  
Immagina la tua ricerca come una torta; questa ha più fette, non solo una o due. Potresti  provare ad analizzare quante fette ha questa torta e assaggiarle tutte... cioè prova a cercare in più modi!! (la torta è, per inciso, la tua ricerca).

Di seguito ti lascio un esempio di griglia, utile a segnare i tuoi invii e contatti.


[1]N
AZIENDA
(nome, via indirizzo)
CONTATTO
(nome della persona e ruolo professionale)
TEL.-EMAIL-FAX DELLA PERSONA



























<[1]>Le griglie devi compilarle così:
AZIENDA: metti i nomi delle aziende che ti interessano;
CONTATTO: inserisci i nomi delle persone che possono presentarti, portare il curriculum in azienda, farti assumere;
NUMERI EMAIL ecc: inserisci i numeri della persona, dell'azienda e di chi è all'interno della stessa.


Come accennavo poco fa, spesso sottovalutiamo che ben il 33% circa delle nostre ricerche andate a buon fine, hanno tale esito attraverso le persone che già conosciamo. Dobbiamo essere pronti a far avere il nostro curriculum a più gente possibile, per diffondere l'informazione che vogliamo trovare un posto e che siamo interessati ad una o più posizioni. Periodicamente occorrerà poi ricordare ai tuoi canali, che sei ancora senza un'occupazione; e stai attento perché, dopo un po' di tempo, le persone  potrebbero pensare che ti sei sistemato e che non hai più bisogno: ogni tanto occorre rinfrescargli la memoria!


Breve aneddoto…
<<“Quando cercavo lavoro, giravo con pile di curriculum sul sedile della macchina, già firmati, pronti all’uso. Poi, però, un lavoro l’ho trovato chiacchierando sul treno con una persona, la quale mi disse: “stanno cercando nell'azienda x, prova ad inviargli  il curriculum, anzi, dammene una copia glielo porto io”.
Fortuna? Caso? In realtà credo che la fortuna sia una componente della ricerca e che, in molti casi, viene a crearsi se ci diamo da fare nel metterci in condizione di averne>>.

Secondo alcuni studi, se solo lo volessimo, potremmo entrare in contatto -attraverso le nostre  conoscenze personali- con una persona che abita dall’altra parte del mondo, solo mediante il passaparola.
Per esempio. Se avessi il desiderio di conoscere un abitante di un quartiere in Tokio (e non sono mai stati in Giappone) basterebbe conoscere uno che conosce qualcuno che è stato una volta in Giappone; quest’ultimo conoscerà qualcuno che conosce qualcuno che è stato Tokio...e così via. Beh, nel giro di 7-8 conoscenze – è dimostrato- arriveremmo a poter entrae in contatto con la palazzina “x”, del quartiere “x”, alla persona “x”.

Ora, se riusciamo a fare questo, mi chiedo: “perché non dovremmo riuscire a conoscere una qualche persona nell’azienda “x” a 3 km da casa nostra…e lasciagli un curriculum?”.

Non è solo teoria, può essere un'osservazione molto pratica, un modo concreto per dire: “occhio alle barriere che tu stesso ti poni, se provi a guardare le possibilità che hai a disposizione, puoi scoprire che sono molto più di quelle che vedi al primo sguardo ”.

Nel prossimo post parleremo della ricerca su internet. A presto!
Davide
 

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